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Amici, avete sentito di Liebster Award? Ringrazio Valentina che mi ha nominato a questo concorso divertente avendo la possibilità di scoprire nuovi bloggers che parlano di cinema.
Le modalità per partecipare sono semplici: ringraziare chi ti ha nominato, pubblicare il link del suo blog e rispondere alle 10 domande che ti ha rivolto; elencare 10 blog (che abbiano meno di 200 seguaci, mi riferiscono), rivolgere ai titolari 10 domande ed informarli della nomina.
Di seguito le domande che mi ha rivolto Valentina:
Quale personaggio del passato e quale contemporaneo sceglieresti per un’intervista e perché?
Avrei il piacere di intervistare il grande regista russo Andrey Tarkovskiy, che si è spento nell’anno in cui sono nata io, 1986. Ho fatto la mia tesi di laurea magistrale sulla fotografia dei suoi film e sono rimasta affascinata della sua arte.
Come personaggio contemporaneo invece, intervisterei Leonardo DiCaprio. Vorrei capire come si fa a “sopravvivere” nel tempo a Hollywood e se una volta entrati nel circuito, è facile fare carriera.
Il film “scheletro nell’armadio” ovvero non hai il coraggio di confessarlo, ma ti è piaciuto.
Tutti i film indiani. Mi emozionano e punto! … anche se so come finisce la storia.
Il film che ti ha fatto capire che il cinema sarebbe stato parte integrante della tua vita.
È stato il film “Zerkalo” (Lo specchio) di Andrey Tarkovskiy.
Parliamo di serie tv: quali sono i fattori che, secondo te, negli ultimi anni hanno portato molti attori e registi a darsi alla serialità allontanandosi dal grande schermo?
Secondo me, oggi il cinema, sta nella parte del fattore economico.
Prima di tutto: il contratto a lungo termine, se la prima stagione è andata bene, che ben venga la seconda (guardate Beautiful).
Secondo: fidelizzare lo spettatore!
Poi, quanti film diventano veramente famosi per avere qualche gratitudine e un Oscar in tasca? Pochi registi rimangono al buio per una vita di lavoro.
Serie tv preferita del passato e del presente.
Sunset Beach – mi ricordo quando il canale su cui lo trasmettevano è stato sospeso per un periodo. È stato un disastro psicologico J
Ne ho tanti: Alias, Desperate Housewives, Prison Break, Ghost Whisperer ecc
Una ricetta per dare nuovo smalto al cinema italiano?
Ma in Italia esiste solo la comicità? E basta con questi cinepanettoni. Cambiamo un po’ “lo smalto”.
Il film migliore che hai visto negli ultimi 4 mesi
Melancholia. Lo rivedrei ancora.
Regista preferito?
Sempre Tarkovskiy. Le scene del suo film mi fanno riflettere tanto …
… e quello che proprio non ti piace?
Checco Zalone. È un regista? Boh …
Se ti dovessero chiedere per quale festival di cinema vorresti fare l’inviato quale sceglieresti e perché?
Il Festival di Cannes o Il Festival di Venezia, Venezia o Cannes … Dai, tutte due. Perché sono gli eventi più fighi (si può dire, no J )
Ecco i blog che seguo, l’ordine è puramente casuale:
daisuzoku
La settima arte
Luisella Pacco
Cinema in controluce
Ela’s Secret
laulilla film blog
La carta, lo schermo, la parola, lo sguardo
Il Kubo di Kubrick
Il cinema è un’invenzione senza futuro
LIBRI NEI FILM
E di conseguenza le mie domande:
– Cosa significa per te il cinema?
– Il cinema è per chi lo studia o per chi lo ama?
– Il successo dei film in Italia dipendono dalla critica cinematografica?
– Perché in Italia hanno successo i cinepanettoni?
– Secondo te, perché in Italia non si fanno gli horror?
– Quale è il film che vorresti rivedere anche fra vent’anni? Perché?
– Il regista di cuore? Perché?
– Di quale cinema sei appassionato (paese) e perché?
– Preferisci leggere un libro o guardare il film realizzato in base al libro?
– Secondo te, perché in Italia è difficile fare carriera per chi studia cinema?
Ringrazio ancora Valentina e quelli che risponderanno alle mie domande. Buon divertimento!
– Cosa significa per te il cinema? Per me il cinema è vivere emozioni, storie e viaggi altrui, mi mette in situazioni in cui magari non mi sono mai trovato e storie o luoghi dove mai sarò (è cultura perciò), il cinema è sogno perché la vita è sogno, ergo la vita è un film.
– Il cinema è per chi lo studia o per chi lo ama? Per entrambi, gli sceneggiatori e registi che si scervellano (studiano) a far piacere il loro “prodotto” e per chi lo ama che dà lustro a tutto questo lavoro … come onorare la cuoca o il cuoco di una buona tavola, mangiando!
– Il successo dei film in Italia dipende dalla critica cinematografica? Non credo, magari dipende dai premi (ricordo di aver visto Mediterraneo e La grande bellezza prima degli Oscar, a sale semivuote), dalla pubblicità che però tante volte dopo molto battage fa sì che la gente delusa al cinema non ci vada più per mesi e mesi, dalle referenze forniteci da cinefili del “nostro” tipo, di cui ci fidiamo, dalla locandina che già mi attrae per il disegno non pretenzioso e per gli attori e registi che già conosco.
– Perché in Italia hanno successo i cinepanettoni? Per il battage pubblicitario, per la produzione che li spinge, perché molti vanno al cinema credendo di divertirsi senz’altro, ahimé, perché a volte per alcuni il cinema è il rifugio quando non si sa cos’altro fare, come andare a un centro commerciale … Ma “fu vero successo?”
– Secondo te, perché in Italia non si fanno gli horror? Non saprei, no tengo ni idea, basta che nasca qualche altro Dario Argento o altri come Kubrick Hitchcock Lumet, bisogna che nascano però.
– Quale è il film che vorresti rivedere anche fra vent’anni? Perché? Io sono Lì, Scarface, Full Metal Jacket: il primo per ricordarci che i popoli si integrano, il secondo per … “you, with those fucking fingers!”, il terzo perché la sua prima parte soggioga, il capitano ci prende nelle sue mani e ci sentiamo “palle di lardo”.
– Il regista di cuore? Perché? Kubrick, perché … occorre proprio un perché? Grandi registi credo siano grandi conoscitori dell’animo umano, come i grandi scrittori o parolieri di canzoni.
– Di quale cinema sei appassionato (paese) e perché? Situazionale, con risvolti psicologici e sociologici, che mi faccia vedere un’altra vita, le vite degli altri, sister, tutti i nostri desideri, welcome, la rafle, london river … Forse voler definire un genere è limitativo.
– Preferisci leggere un libro o guardare il film realizzato in base al libro? La prima che hai detto.
– Secondo te, perché in Italia è difficile fare carriera per chi studia cinema? Perché di cinema può scriver chiunque, basta che piaccia il cinema, come chiunque può scrivere di società, di politica, di economia anche spicciola: il web ci ha fatto tutti scrittori e … nessuno ci pagherà per questo, poi se grossi numeri vedranno veramente il tuo blog o quanto produci, allora forse qualcuno ti pagherà.
Grazie mille per le risposte!
Grazie del premio, Oxana. Creerò una pagina apposita nel blog, per raccogliere questo e altri se ce ne saranno. Risponderò a tutto e cercherò di distribuire a mia volta, ma spero che mi lascerai un po’ di tempo.. Spiegami come si fa a mettere l’icona, perché non l’ho ancora capito 😦 !.
Tutto il tempo che vuoi. Non vedo l’ora di leggere le risposte. Per l’icona intendi l’immagine di Liebster? Basta copiarla dal mio articolo e inserirla nel tuo! Grazie ancora, a presto!
Allora, visto che sei interessata alle mie risposte, te le invio in anteprima, in attesa di completare sul mio blog le altre operazioni.
Eccole:
Cosa significa per te il cinema?
Per me è la decima musa, ovvero una forma d’arte.
– Il cinema è per chi lo studia o per chi lo ama?
Secondo me, quanto più lo si studia, tanto più lo si ama, perché se ne approfondisce la conoscenza!
– Il successo dei film in Italia dipendono dalla critica cinematografica?
Magari!
– Perché in Italia hanno successo i cinepanettoni?
rispondo con altre domande:
Perché in Italia la principale fonte d’informazione è la TV?
Perché in Italia ci si diverte ascoltando o guardando le risse fra politici, fra giornalisti, fra tifosi?
Perché in Italia la cattiva educazione è occasione di spettacolo?
Perché in Italia non si legge?
Perché in Italia non si protesta per i tagli alla cultura?
– Secondo te, perché in Italia non si fanno gli horror?
Si fanno eccome: non sono horror i cinepanettoni? Tutto sta a intendersi sul concetto di horror!
– Quale è il film che vorresti rivedere anche fra vent’anni? Perché?
Molti vorrei che si salvassero dall’oblio; vent’anni sono un tempo breve per capire se un film ha resistito al tempo. Rispondo casualmente: fra gli italiani tutti i film di Fellini, di Visconti, di Bertolucci; fra gli stranieri i film dei fratelli Cohen, di Bunuel, di Scorsese, di Kubrick, di Louis Malle e anche quelli del chiacchieratissimo e chiacchierone Lars Von Trier
– Il regista del cuore? Perché?
Bunuel, perché l’ho molto studiato!
– Di quale cinema sei appassionato (paese) e perché?
Sono appassionata del bel cinema di ogni paese. Sono molto interessata al cinema che sta emergendo nei paesi di quello che un tempo era il terzo mondo (India, Cina, Paesi arabi), nonché al cinema sudamericano e israeliano. Mi interessano per i nuovi temi e spesso per le nuove forme del racconto.
– Preferisci leggere un libro o guardare il film realizzato in base al libro?
Se un bel film è tratto da un libro, quel libro va letto. Non mi interessa la stretta fedeltà al testo, anche un film infedele può essere molto bello.
– Secondo te, perché in Italia è difficile fare carriera per chi studia cinema?
Non credo che sia difficile solo per chi studia cinema! E’ difficile per chiunque studi qualsiasi cosa! La crisi, purtroppo, c’è! Aggiungo che studiare cinema non può garantire che si diventi grandi registi, o grandi attori! Fellini non aveva studiato cinema, neppure Mastroianni, che io sappia! Importante in tutti i casi è una solidissima cultura. Un attore colto è più bravo di un attore che non lo è; il discorso vale per il regista, per chi scrive le musiche, per chi fa sceneggiature e montaggi ecc.!
Grazie laulilla delle belle risposte!