Il documentario “My Uncle Tudor” (Nanu Tudor) realizzato da Olga Lucovnicova vince al Berlinale – Berlin International Film Festival – l’Orso D’oro per il miglior cortometraggio.
Come ogni storia emozionate, parte tutto dalle origini, un ritorno nella terra natale, un viaggio nei ricordi dell’infanzia, in famiglia, l’estate a casa della bisnonna…
Immagini intime, in bianco e nero, sguardo dalla “finestra” dentro all’anima e nella mente. Le zie parlano del passato, un passato segnato dallo zio Tudor, che senza troppi sensi di colpa riconosce che non c’è niente di sbagliato “giocare” con la nipote di appena 9 anni. La regista lo affronta, dopo lunghi 20 anni di silenzio, chiedendo il perché quei giochi erotici con una bambina che non conosceva nemmeno il significato. Voce tremante che trasmette tanta emozione, immagini piene di metafora che accompagnano le testimonianze timide. Come ogni vittima di abuso di violenza, affronta il trauma per liberarsi dal dolore, dalla paura, dalla vergogna, perché la vergogna deve stare sempre da parte dell’aggressore. E il cambiamento trova forza nel coraggio di parlare. Sempre!
“My Uncle Tudor” – titolo originale “Nanu Tudor” – è un film di 20 minuti, scritto e diretto da Olga Lucovnicova, una giovane regista di 29 anni originaria della Repubblica Moldova, in co-produzione con l’Universidade Lusófona, Lisbona e l’University of Film and Arts, Budapesta, prodotto da Luca School of Arts, Belgio. Lingua originale: rumeno e russo con sottotitoli in inglese.
Filmografia:
2013O Crenguță De Scoruș (One Little Rowan Branch)
2015Nu Am, Moarte, Cu Tine Nimic (I Do Not Hate You, Death)
Pare che il cinema di Andrey Tarkovsky continua a ispirare i registi di tutto il mondo … e soprattutto il premio Oscar, Alejandro González Iñárritu.
Ecco un montaggio comparativo realizzato dal blogger Misha Petrick dove analizza 17 scene del film “The Revenant” molto assomigliante alla cinematografia del grande regista russo Tarkovsky.
Per tutti i filmmaker che amano le riprese estreme, annuncio un webinar organizzato da Sony, mercoledì 23 marzo 2016 (15:00 CET), in diretta presso i Pinewood Studios. I filmmaker Nuit de la Glisse sono maestri nel documentare gli sport estremi, insieme a loro scoprirete come abbiano girato il memorabile documentario “Don’t Crack Under Pressure” in 4K con le telecamere di Sony.
Don’t Crack Under Pressure – Nuit de la Glisse 2015 – Official Trailer
La realizzazione di filmati in condizioni estreme si rivela stressante anche per gli operatori e le loro attrezzature. Partecipando al webinar, scoprirete come il team ha girato il documentario con l’aiuto delle telecamere professionali di Sony.
Condotto dall’editor di Newsshooter Dan Chung, il webinar sulle riprese estreme sotto pressione esplora le sfide tecniche e creative adatte agli sport estremi, con ospiti speciali come il regista/filmmaker Thierry Donard e il cameraman Simon Favier.
Scoprirete la più recente generazione di strumenti di produzione resistenti e portatili, come il camcorder PXW-FS7 Super 35 4K che offre l’opportunità di catturare video mozzafiato sotto pressione.
Dan Chung
Cameraman freelance nonché editor di Newsshooter, con oltre 20 anni di esperienza di lavoro dietro la telecamera. La sua carriera è partita dalla fotografia, ma si è evoluta nel settore dei programmi televisivi, multimediali e documentari. Ha girato il primo videonotiziario con una reflex digitale e ha lavorato per Reuters, The Guardian e CNBC.
Thierry Donard
È entrato a far parte di Huiana realizzando filmati sportivi d’azione. Nel 1984 ha realizzato il suo primo film sotto il marchio “La Nuit de la Glisse” con un gruppo di amici sciatori e surfisti d’avanguardia. Con la produzione di alta qualità di “Don’t Crack Under Pressure”, Thierry privilegia la ricerca interiore dei sentimenti e la personalità con una sceneggiatura semplice e reale, ricca di autenticità e di realismo.
Simon Favier
Cittadino francese, è stato snowboarder carismatico sugli schermi di Nuit de la Glisse per molti anni. Filmmaker appassionato, è entrato nel team di produzione nel 2006 come cameraman ed è diventato capo cameraman pochi anni più tardi.
Chi stanotte non ha dormito per seguire in diretta la premiazione degli Oscar o chi stamattina la prima cosa che ha fatto è stata quella di prendere lo smartphone e vedere i risultati dell’88 esima edizione degli Academy Awards. Ognuno a modo suo, ma oggi non si parla che degli Oscar, Morricone e soprattutto di Leonardo DiCaprio.
Il compositore e l’attore sono riusciti finalmente a vincere il loro primo Academy Award, rispettivamente per la miglior colonna sonora, per il film The Hateful Eight, e come miglior attore, nel film Revenant.
Fra i maggiori riconoscimenti sono Brie Larson come miglior attrice protagonista (film “Room”), Alejandro Gonzales Inarritu come miglior regista (film “Revenanta”) e “Spotlight” come miglior film.
Mad Max: Fury Road, invece, si è portato a casa ben 6 statuette.
Ecco la lista dei premi assegnati durante l’88 esima edizione degli Academy Awards, al Dolby Theatre di Los Angeles >> Continua a leggere →
Dal 14 al 21 novembre direttori della fotografia e filmmaker potranno scoprire le ultime innovazioni della cinematografia digitale, come 4K e High Dynamic Range (HDR), presentate da esperti di Sony presso lo stand e da direttori della fotografia professionisti, al 23° Camerimage Festival in Polonia.
Ecco il programma di Sony:
Proiezione di The Perfect Guy con il direttore della fotografia Peter Simonite – Lunedì 16 novembre alle ore 17:45
Lunedì 16 novembre alle 17:45 presso la sala di proiezione principale del centro Opera Nova ci sarà l’opportunità di conoscere il dietro le quinte del film campione di incassi The Perfect Guy di Sony Pictures e Screen Gems insieme al direttore della fotografia Peter Simonite. Dopo la proiezione si terrà un workshop in cui Simonite spiegherà le motivazioni che lo hanno portato a scegliere la F65. Simonite ha già al suo attivo numerosi film, tra cui The Tree Of Life diretto da Terrence Malick, al quale ha lavorato in veste di direttore della fotografia della seconda unità. Nel 2012il film ha ricevuto una nomination all’Oscar come Migliore fotografia. Continua a leggere →
Un’esperienza cinematografica unica, un paesaggio sonoro e visivo caleidoscopico, un incrocio tra documentario, arte, musica e storia personale per narrare la creazione dell’ultimo album della band. Con la presentazione in anteprima assoluta per il cinema di un nuovo brano inedito. Solo mercoledì 14 e giovedì 15 ottobre nelle sale italiane >>
“Ci sono immagini del “tour Reflektor” dove siamo stati davvero molto vicini a mettere in scena esattamente quello che immaginavamo nelle nostre teste. E siamo stati follemente fortunati perché avevamo accanto a noi Kahlil Joseph sin dall’inizio per documentare tutto questo”. Arcade Fire
Come nasce l’album di una band amata in tutto il mondo? Come passa dalla testa degli artisti alla sala incisioni e ai palchi di tutto il pianeta? Con quali passaggi creativi e in che modo?
Arcade Fire: The Reflektor Tapes racconta tutto questo ed è l’affascinante spaccato della realizzazione di “Reflektor”, l’ultimo album dei pluripremiati Arcade Fire che ha conquistato un enorme consenso di critica e di pubblico raggiungendo i vertici delle classifiche dei dischi più venduti. Il film racconta l’esperienza dell’album trasportando lo spettatore in un paesaggio sonoro e visivo caleidoscopico e tracciando passo dopo passo il percorso creativo della realizzazione del disco, dalle prime fasi della scrittura in Giamaica alle sessioni di registrazione a Montreal, dal concerto improvvisato in un hotel haitiano la prima notte di Carnevale, fino al loro show mozzafiato nelle arene “imballate” di Los Angeles e Londra.
Diretto da Kahlil Joseph (vincitore nel 2013 del premio Grand Jury al Sundance Film Festival per il miglior cortometraggio), co-prodotto dalla pluri-premiata Pulse Films (‘20.000 Days on Earth’ e ‘Shut Up and Play the Hits’) e da What Matters Most, Arcade Fire: The Reflektor Tapes è un film del tutto diverso dagli altri e propone un’esperienza cinematografica autentica nella quale si incontrano documentario, musica, arte e storie personali. Un evento accolto dai fan del mondo con enorme entusiasmo e che arriverà nelle sale italiane solo per due giorni, mercoledì 14 e giovedì 15 ottobre (l’elenco dei cinema sarà a breve disponibile su http://www.nexodigital.it). Oltre a presentare i brani estratti da “Reflektor” e da altri album del loro storico catalogo, Arcade Fire: The Reflektor Tapes offrirà agli spettatori la possibilità di ascoltare per la prima volta un nuovo brano inedito, e gustarsi un esclusivo filmato di 20 minuti mai mostrato prima, girato appositamente per il pubblico delle sale cinematografiche.
Il pubblico avrà dunque l’opportunità di rivivere sul grande schermo i concerti sbalorditivi del Reflektor tour, concepiti per garantire la migliore definizione cinematografica e un potente audio surround. Il film offrirà inoltre a tutti i fan la rara opportunità di esplorare sotto la superficie della musica per avvicinarsi ancora di più alla band. Gli Arcade Fire hanno infatti concesso al regista un accesso totale e senza precedenti alle proprie giornate con lo stupefacente risultato di unire in modo fluido filmati personali inediti, interviste, testimonianze del processo di registrazione e momenti catturati dalla band stessa.
Arcade Fire: The Reflektor Tapes è distribuito in Italia da Nexo Digital in collaborazione col media partner Radio DEEJAY.
Nuovo Cinema Repubblica è la sala virtuale che propone ogni lunedì alle 21:30 un appuntamento con il grande cinema di qualità presentato e commentato delle grandi firme di Repubblica. Esattamente come in una vera sala cinematografica, l’accesso è limitato ai posti disponibili, è necessaria una prenotazione e si possono invitare i propri amici o crearsene dei nuovi. Il tutto nato dalla collaborazione tra Repubblica.it e MYMOVIESLIVE.
Il modello di fruizione dei film in streaming di MYMOVIESLIVE – Nuovo Cinema Repubblica propone gratuitamente online una visione condivisa dei film e ha come principale obiettivo la promozione e diffusione del cinema di qualità. Il pubblico viene accompagnato a scoprire un cinema a volte poco visibile che merita un’audience decisamente più ampia. Così il cinema virtuale di MYMOVIESLIVE che tutte le sere offre l’accesso a una sala di 600 posti, per la prima volta insieme a Nuovo Cinema Repubblica, si rivolge a un pubblico più esteso, di ben 10.000 spettatori, i quali potranno accedere gratis ogni settimana all’offerta cinematografica accuratamente selezionata da Repubblica e MYmovies.it.
“Si tratta di un evento culturale di grande utilità per la distribuzione e il posizionamento del cinema indipendente” – dichiara Gianluca Guzzo, fondatore di MYmovies.it che già nel 2010 lancia la prima sala virtuale da 300 posti per la promozione del film “La bocca del lupo” di Pietro Marcello – “Grazie alla partnership con Repubblica.it, la sala virtuale di MYMOVIESLIVE raggiunge un pubblico mai visto prima, amplificando il lavoro di promozione sul cinema d’autore. Sono felice della maggior diffusione e dell’arrivo delle nuove piattaforme digitali” – aggiunge Gianluca Guzzo – “perché offrono grandi opportunità per tutta l’industria cinematografica, ma serve una guida, un lavoro che ci metta al riparo da un appiattimento dell’offerta cinematografica e dia maggiore spazio a un tipo di cinema che va scoperto, raccontato e protetto. Crediamo che MYMOVIESLIVE – Nuovo Cinema Repubblica sia lo strumento ideale per il raggiungimento di questo obiettivo”.
MYMOVIESLIVE – Nuovo Cinema Repubblica debutta oggi lunedì 11 maggio alle 21:30 con Il sale della terra, il primo di una lunga rassegna di film che saranno presentati in streaming tutti i lunedì fino all’estate. Magnificamente ispirato dalla potenza lirica della fotografia di Sebastião Salgado, il film co-diretto da Wim Wenders e dallo stesso Salgado, è un documentario monumentale che traccia l’itinerario artistico e umano del fotografo brasiliano. Presentato e commentato da Leonetta Bentivoglio, Il sale della terra è già sold-out a poche ore dall’apertura della sala ma sarà reso nuovamente disponibile per un numero limitato di prenotazioni qualche ora prima dall’inizio del film.
Dopo Il sale della terra seguiranno Class Enemy, il capolavoro di Rok Bicek premiato alla Settimana della Critica della Mostra del cinema di Venezia 2013; il francese The Fighters – Addestramento di vita, opera prima di Thomas Cailley uscito al cinema meno di un mese fa (il film designato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con il marchio di qualità Film della Critica ha conquistato finora tre premi a Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs e tre premi César); e in anteprima il 1 giugno Una storia sbagliata, il nuovo film di Gianluca Maria Tavarelli, con Isabella Ragonese e Francesco Scianna che racconta una grande storia d’amore in un paese devastato dalla guerra.
Per partecipare alla programmazione streaming di MYMOVIESLIVE – Nuovo Cinema Repubblica è necessario collegarsi all’indirizzo Internet http://mymovieslive.repubblica.it/ilsaledellaterra/ , registrarsi e prenotare gratuitamente un posto.
Alle 21.30 basterà attendere la fine del countdown per vedere apparire direttamente in pagina uno schermo con i primi titoli di testa. Inoltre, prima e dopo la proiezione sarà possibile chiacchierare via chat con i vicini di poltrona, postare foto e collegarsi con gli altri spettatori tramite profilo Facebook: un’esperienza del cinema di sempre anche online.
La programmazione continuerà tutti i lunedì fino al 13 luglio per poi riprendere regolarmente dopo la pausa estiva.
Prende il via “Vincent van Gogh”. Un nuovo modo di vedere, il progetto Nexo Educational che porterà tra gli studenti italiani un ricco programma cinematografico nell’ambito di speciali matinées a loro dedicate. Dalle mostre d’arte ai musei su grande schermo (come Hermitage, Musei Vaticani 3D, National Gallery, Gli impressionisti), dai film classici restaurati (come A qualcuno piace caldo, La Calda notte dell’ispettore Tibbs, Edward Mani di Forbice e molti altri) agli spettacoli teatrali in lingua originale del National Theatre di Londra, per arrivare a film di profondo valore culturale, storico e sociale (come Hannah Arendt o L’Uomo per bene. Le lettere segrete di Heinrich Himmler).
Un ricco bouquet che verrà inaugurato con Vincent van Gogh. Un nuovo modo di vedere, il tour cinematografico tra le sale del nuovo Museo Van Gogh di Amsterdam che arriva sul grande schermo il 14 aprile prossimo in occasione del 125° anniversario della morte dell’artista (elenco dei cinema qui >> ).
Per l’occasione le scuole italiane che ne faranno richiesta potranno organizzare matinées dedicate e riservate a prezzi agevolati nelle loro città di riferimento per prenotare la loro visita esclusiva e privilegiata tra capolavori e disegni di van Gogh: da opere iconiche come I mangiatori di patate, I Girasoli, Iris, La camera di Vincent ad Arles ai numerosi autoritratti dell’artista, dalle lettere al fratello sino ai disegni e alle annotazioni. Il tutto raccontato con nuove intuizioni e con l’interpretazione di curatori, storici dell’arte, artisti, ma anche di Vincent Willem van Gogh (pronipote di Theo van Gogh), Dominique-Charles Janssens (Presidente dell’Istituto Van Gogh) e Axel Rüger (Direttore del Van Gogh Museum).
Il Museo Van Gogh di Amsterdam è una delle gallerie più popolari del mondo e Van Gogh è uno degli artisti più amati di tutti i tempi. Oltre che artista sorprendente, Vincent van Gogh è stato un prolifico scrittore di lettere. Per questo il film ne ripercorre i momenti rivelatori, con la partecipazione straordinaria dell’attore Jamie de Courcey a dare movenze e letture alla corrispondenza dell’artista, soprattutto nelle commoventi ed illuminanti lettere dedicate al fratello Théo (in Italia le Lettere a Theo di Vincent van Gogh sono pubblicate da Guanda).
Il regista David Bickerstaff ha dichiarato: “Vincent van Gogh è diventato un artista all’età di 27 anni e ha prodotto opere solo per 10 anni, prima di spegnersi nel 1890. Ciò di cui molte persone non si rendono conto è che per i primi cinque anni ha realizzato solo disegni e acquerelli – non quadri. Ha quindi prodotto oltre 450 opere negli ultimi cinque anni della sua vita. E’ una cosa incredibile quando si pensa che molte di esse sono dei veri capolavori. Immaginate cosa avrebbe potuto realizzare se non si fosse suicidato? Questo film dimostra che Vincent non era un pazzo o un genio solitario: era un uomo di pensiero profondo, desideroso di comprendere l’essenza del fare arte. Attraverso le sue lettere si capisce che aveva fame di interagire con il mondo, in particolare con la natura e con le persone comuni, quelle della vita di tutti i giorni”.
Tra l’Olanda della sua infanzia, l’Inghilterra e la Francia, Vincent van Gogh: un nuovo modo di vedere racconta l’uomo e l’artista van Gogh ed è stato pensato come un film accessibile a un pubblico di tutte le età.
Per informazioni e prenotazioni di matinées nei cinema di tutta Italia per il presente anno scolastico 2014/2015 e per il prossimo 2015/2016: Antonella Montesi
Tel. 349/77.67.796 (dalle 15.00 alle 19.00)
antonella.montesi@yahoo.it
Vi ricordate “La cerimonia di canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II” del 27 aprile scorso? Ecco, arriva al cinema il documentario narrato da Giancarlo Giannini che racconta la storica giornata della Canonizzazione dei due Papi, con approfondimenti sulle loro vite, immagini esclusive di Papa Francesco e luoghi inediti del Vaticano svelati per la prima volta grazie al 3D.
La storia non è solo quella che si legge sui libri. La storia spesso si palesa con la sua portata di straordinarietà già nel presente. Sono pochi quegli eventi in grado di rivelarsi storici nel momento stesso in cui si realizzano. E’ questo il caso del 27 Aprile 2014, La Canonizzazione dei più grandi Papi del ‘900.
Giancarlo Giannini
Il documentario nasce dalla consapevolezza di aver vissuto un momento storico unico, forse irripetibile: Papa Francesco (con la presenza del Papa Emerito Benedetto XVI) proclama santi due tra i papi più amati del secolo scorso, Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II. Una collaborazione produttiva tra il Centro Televisivo Vaticano e Sky 3D per la realizzazione di un docufilm che, dopo essere stato presentato nella giornata di apertura del Festival Internazionale del Film di Roma nella sezione Eventi Speciali, arriverà da Sky 3D nelle sale italiane sia in 2D che in 3D distribuito da Nexo Digital a partire da aprile nei cinema che aderiranno all’iniziativa (per tutti i dettagli sui cinema e sui rispettivi giorni e orari di programmazione si può consultare il sito www.nexodigital.it).
“La canonizzazione dei Papi – Racconto di un evento”, diretto da Luca Viotto, è la narrazione intima e emozionante di quella giornata “radiosa” e mistica e dei suoi imponenti preparativi. Tra interventi di personaggi autorevoli e immagini esclusive, il docufilm parte dalla Canonizzazione e ne racconta il dietro le quinte tracciando un approfondimento sulle figure dei due Papi Santi e di Papa Francesco, con immagini di archivio dei tre Pontefici arricchite da immagini inedite di Papa Francesco al momento della sua elezione prima di presentarsi al mondo intero. Un viaggio che attraversa luoghi esclusivi ed in parte inediti del Vaticano: dall’Archivio Segreto, alla scala di Pio IX, il Braccio di Costantino, la Sala Ducale e la Sala Regia, alla Cappella Paolina e la Cappella Sistina, all’Aula delle Benedizioni e il Balcone del Papa per terminare il suo percorso in una Piazza San Pietro eccezionalmente deserta per l’occasione e culminare in un finale “cinematografico” con spettacolari vedute aeree di Roma.
Le immagini in 3D con la loro forza e coinvolgimento, permettono allo spettatore di immergersi in questi ambienti solenni ed esclusivi come mai prima d’ora. Continua a leggere →
In vista dell’uscita nazionale de L’Altra Heimat. Cronaca di un sogno il regista Edgar Reitz arriva in Italia e incontra il suo pubblico a Milano (22 marzo), Torino (23 marzo), Roma (24 marzo) e Bari (26 marzo).
Con L’altra Heimat. Cronaca di un sogno la monumentale saga di Reitz, che in Italia si rivelò un vero e proprio fenomeno di culto riscuotendo un successo enorme e scatenando appassionati dibattiti sul tema della serialità, giunge al suo quarto capitolo, concepito appositamente per il cinema.
L’Altra Heimat. Cronaca di un sogno
Mentre girava Heimat 3, Reitz ricevette la lettera di un’infermiera che lavorava in un ospedale di Porto Alegre. La donna lo aveva visto in un reportage televisivo brasiliano dedicato al cinema tedesco e, notando la sua somiglianza col Dottor Reitz, titolare della clinica in cui lavorava, si chiedeva se esistesse una parentela tra i due. Alcuni mesi più tardi la stessa infermiera fece avere al regista un libro dal titolo Genealogia della famiglia Reitz in Brasile, scritto dal sacerdote cattolico Raulino Reitz, che all’inizio degli anni ’60 aveva condotto alcune ricerche sulla sua famiglia in Brasile. Il volume fece scoprire a Reitz che in effetti gli antenati della brasiliana famiglia Reitz erano originari del villaggio di Hirschfeld, a soli quindici chilometri da Morbach, suo paese natale.
Commento del regista Il tempo che ci separa dagli eventi di questa storia è di appena 160 anni, ma si è trattato di un viaggio in una Germania molto diversa e quasi completamente dimenticata, in un paese sfigurato da una miseria opprimente. Occorre un grande sforzo d’immaginazione per capire che meno di un secolo e mezzo fa gli abitanti del nostro erano costretti a sbarcare il lunario in condizioni incomparabili con quelle di qualsiasi luogo del mondo odierno. A partire da Schabbach ci siamo esercitati a osservare la vita contemporanea con gli occhi di un estraneo ed è stato terribile vedere quanto apparissero di colpo apocalittici il consumismo, l’egocentrismo e le pretese esagerate della nostra società frammentata. Di fatto, uno degli effetti di Die andere Heimat è forse quello di indurre il pubblico a fermarsi per un istante e a vivere il diverso ritmo che permetteva ai nostri antenati di sopravvivere. In fondo, potrebbe essere ancora quello il vero ritmo del nostro cuore.
La saga di Heimat
Girato in parte in bianco e nero e in parte a colori, Heimat (che prende il nome dalla parola tedesca che indica la casa o il luogo natio) fu presentato in anteprima nel 1984 alla 41ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, raccogliendo un enorme consenso di critica. Suddiviso in 11 episodi per un totale di 924 minuti, il film narra la storia della famiglia Simon e di Schabbach, villaggio immaginario dell’Hunsrück, regione d’origine del regista. Dieci anni dopo, nel 1992, uscì Heimat 2 – Cronaca di una giovinezza e nel 2004 arrivò Heimat 3 – Cronaca di una svolta epocale. L’altra Heimat. Cronaca di un sogno è stato presentato a Venezia nel 2013 e esce ora nei cinema italiani per due giorni, martedì 31 marzo e mercoledì 1 aprile, distribuito da Ripley’s Film, VIGGO e Nexo Digital.
Edgar Reitz Nato nel 1932 a Morbach è uno degli esponenti di punta del Nuovo Cinema Tedesco. Dopo il diploma di maturità si trasferisce a Monaco di Baviera e comincia a lavorare nel cinema in vari ruoli, dallo sceneggiatore al montatore, dall’aiuto regista al direttore della fotografia. Nel 1962 è tra i registi firmatari, insieme a Herzog, Kluge, Fassbinder, von Trotta, del Manifesto di Oberhausen che denunciava la crisi del cinema tedesco e auspicava l’inizio di un nuovo corso, economico ed estetico, per la settima arte in Germania. Dopo aver diretto diversi cortometraggi, nel 1967 debutta nel film lungo con la storia d’amore Mahlzeiten, che alla Mostra di Venezia vince il Premio come Miglior Opera Prima. Due anni dopo torna a Venezia con Cardillac e successivamente gira diversi film in co-regia (come il collettivo Das Goldene Ding, 1971, presentato alla Mostra) e lungometraggi (come Geschichten vom Kübelkind, 1971, Die Reise nach Wien, 1973, e Il sarto di Ulm, 1978). Il successo internazionale arriva proprio a Venezia con la proiezione in anteprima del capolavoro di Reitz, l’opera monumentale Heimat (1984), serie per la televisione in undici episodi della durata complessiva di 924 minuti che racconta una lunga saga famigliare intrecciata con la storia della Germania dal 1919 al 1982. Il progetto sulla storia recente della Germania proseguirà con i film, tutti presentati a Venezia, Die Zweite Heimat Chronik einer Jugend (Heimat 2. Cronaca di una giovinezza, 1992), ambientato tra il 1960 e il 1970, Heimat 3. Chronik einer Zeitenwende (Heimat 3. Cronaca di una svolta epocale, 2004), che racconta gli anni dal 1989 al 2000 e Heimat. Fragmente (2006), complemento alla trilogia composto da scene tagliate e materiali inediti. Reitz è tornato a Venezia 70 fuori concorso con Die Andere Heimat. Chronik einer Sehnsucht (Home From Home. Chronicle of a Vision), ambientato nella Prussia di fine Ottocento.
In occasione dell’uscita italiana de L’Altra Heimat. Cronaca di un sogno (31 marzo e 1 aprile), il regista tedesco Edgar Reitz arriva dunque in Italia e incontra il suo pubblico nell’ambito di un tour che toccherà diverse città. Si parte da Milano dove all’Arcobaleno Film Center il film verrà proiettato alle ore 10 di domenica 22 marzo e sarà seguito dall’incontro col maestro.
Si prosegue poi con il Cinema Massimo di Torino con la proiezione di lunedì 23 marzo alle ore 20 introdotta da Edgar Reitz. Segue la tappa di Roma: qui Reitz saluterà il pubblico e introdurrà il film al Cinema Farnese Persol martedì 24 marzo alle ore 19.
Il tour di Reitz proseguirà poi verso Bari, dove il regista sarà ospite del Bif&st – Bari International Film Festival – per una delle otto lezioni di cinema con grandi registi europei.
Terminato il tour del maestro, per tutti i seguaci della saga di Heimat l’appuntamento sarà poi nelle sale italiane martedì 31 marzo e mercoledì 1 aprile, quando il film sarà proiettato in contemporanea nazionale distribuito da RIPLEY’S FILM, VIGGO e Nexo Digital (l’elenco delle sale a breve disponibile su http://www.nexodigital.it)
In questo nostro Paese c'è rimasta soltanto la Speranza; Quando anche quest'ultima labile fiammella cederà al soffio della rassegnazione, allora chi detiene il Potere avrà avuto tutto ciò che desiderava!